PRIMA FASE: DALL’ARGILLA ALLA TERRACOTTA ( o “BISCOTTO”)

A secondo della lavorazione che si deve fare per ottenere una forma ( a mano, al tornio, a colaggio o a stampo ) vengono scelti tipi di argilla o impasti differenti.

Quella da noi più comunemente usata è quella che proviene dal fiume Tevere, la cosiddetta argilla da maiolica.

Essa, dopo essere stata è stata depurata, filtrata ed impastata è  pronta per assumere la sua prima trasformazione ( la cosiddetta “foggiatura” ).

La foggiatura, a secondo delle forme che si deve ottenere e dei differenti metodi di lavorazione, viene fatta tramite:

· modellazione a mano (soprattutto se si tratta di sculture o prototipi).

· tornitura a mano  (la maggior parte delle nostre forme circolari)  
· colatura manuale in stampi di gesso ( soprattutto per ottenere pezzi in piccola serie di forma non circolare). In questo caso si usano impasti liquidi (barbottine) di argilla bianca. 
· pressatura (manuale o meccanica) su stampi in gesso o metallo.

Dopo la prima formatura (specialmente quella al tornio) si possono fare ulteriori lavorazioni quali l’aggiunta di manici, beccucci, applicazioni supplementari (quali anelli, maschere ecc.).

Terminata la foggiatura, i pezzi ottenuti sono lasciati ad asciugare (cioè a perdere l’acqua contenuta nell’impasto al momento della lavorazione). A secondo della grandezza dei pezzi l’asciugatura può durare dai quattro ai quindici giorni prima che si possa procedere alla “biscottatura” cioè la cottura che trasforma il manufatto in terracotta.

La temperatura che si raggiunge è di circa 1000° C ed il forno impiega circa 16 ore per compiere l’intero ciclo di cottura. 

SECONDA FASE: DAL BISCOTTO AL GRAN FUOCO.

I pezzi in biscotto sono immersi nella soluzione liquida del cosiddetto “smalto”.
Esso ha due funzioni principali:

1. Rivestire il biscotto (che è generalmente di colore arancio) conferendogli un colore di fondo bianco per facilitare e meglio esaltare la “resa” dei colori.
2. Dopo il “gran fuoco”, vetrificare ( quindi impermeabilizzare ) il biscotto .
Dopo un periodo di riposo per far evaporare l’acqua di smaltatura, i pezzi sono pronti per essere decorati.

Nella bottega Rampini questa fase viene eseguita interamente a mano da esperti pittori che, secondo l’esperienza maturata, sono chiamati ai vari tipi di intervento.

Non sono concessi errori né incertezze, perché il risultato finale risulterebbe compromesso.
Occorrono talento ( ma anche anni) per accrescere la bravura in questa che è considerata la fase più difficile dell’intero ciclo di lavorazione.

Prima di fissare smalto e colori al supporto o “biscotto” nella seconda cottura chiamata “gran fuoco”, alcuni tipi di lavorazione prevedono una seconda immersione in un bagno di “cristallina” o “coperta vetrificante”. Questa tecnica è usata soprattutto per le riproduzioni della ceramica medievale e prerinascimentale.

A questo punto si può procedere alla infornatura ponendo molta attenzione
a che i pezzi non vadano a contatto tra di loro, altrimenti, per effetto della fusione dello smalto, si potrebbe avere la brutta sorpresa – il giorno dopo- di trovarne alcuni attaccati o “baciati” tra di loro.
E’ il “ gran fuoco”,  che determina, nel bene o nel male, tutti i cicli di lavorazione.

La temperatura raggiunta per una corretta fusione di smalti e colori è per noi di 950°.
Non sempre ci vengono restituiti dal forno pezzi perfetti. Alcuni possono richiedere correzioni ed ulteriori cotture, altri possono presentare difetti irreversibili quali rotture, fenditure, attaccature, ribolliture, scansi di smalto.

Per l’artigiano vero è praticamente impossibile raggiungere la perfezione e sarà davvero impossibile ottenere due pezzi identici.

Sta qui la filosofia dell’artigianato, il suo bene e male, il suo bello e brutto.

Occorre - sia per chi produce un oggetto, sia per chi ne è l’utente finale - imparare a capire che ciascuno di loro è unico ed irripetibile ed  è proprio la piccola differenza od imperfezione che lo rende tale.

Ad esagerare, si può dire che sono come  esseri umani , con i loro pregi e difetti e non  cloni .