La storia dei Rampini
 

La bottega artigiana prende avvio nel 1954, quando Pietro Rampini ( 1922-1997 ), dopo aver effettuato studi classici in Gubbio e  Firenze, dotato anche di talento nel disegno e nel decoro, decide di seguire una delle sue più amate e forti passioni: l’attività di artigiano.

Dopo un breve periodo di collaborazioni con diversi laboratori di ceramica a Gubbio, si trasferisce in Brasile con  Rita che diverrà sua moglie e principale collaboratrice.

In Sud-America si propone nell’attività di “artista-ceramista”  ed ottiene lusinghieri successi: si occupa sempre di ceramiche ( soprattutto proponendo creazioni nella tecnica del “bucchero” etrusco ) , ma anche di decorazione ed arredamento di interni.
 
(1958) Pietro Rampini in una mostra in Brasile

Quando l’andamento economico in quei paesi non offre più sufficienti garanzie di sviluppo e stimoli, nel 1962, i Rampini ritornano a Gubbio e con entusiasmo, anche qui, ridanno vita alla loro bottega d’arte.

Nei primi anni non si occupano solo di ceramiche, ma anche di rame sbalzato,  mosaici e complementi d’arredo interno usando vari materiali che stimolavano la vivace fantasia e creatività di Pietro. I temi maggiormente trattati: Gubbio e la sua storia, le miniature medievali, la mitologia classica, la natura, i Santi umbri.

 

Negli anni settanta anche il figlio Giampietro - che fin da bambino aveva vissuto tra pennelli , argilla e forni - entra in bottega e viene catturato dal particolare fascino che in essa si respira e con sua moglie Rossana, sua collaboratrice, decide di dedicarsi a tempo pieno, pure lui, alla ceramica.

(1959) Giampietro a 3 anni tra i buccheri "brasiliani"

In questi anni Pietro ha anche una esperienza di rilievo con un altro valido ed esperto  artigiano di Gubbio, Sante Capanelli. Con lui dà vita alla società “ Mastri Vasai”.

Nella nuova bottega si occupano di riproduzioni di ceramica in stile antico con particolare riferimento ai periodi compresi tra il XIII e il XVI secolo e, seppure non a larga diffusione,  realizzano maioliche a lustro alla maniera di Mastro Giorgio.

Pietro Rampini - 1973
                                                                                                       Cacciata dal Paradiso terrestre
                                                                                                                    maiolica a lustro
 

Nel ventennio che precede la sua scomparsa Pietro  lavora assieme a quella che lui chiama la sua “Bottega-Famiglia” affidando a Giampietro la conduzione e la direzione dell’azienda, ma continua sempre a lavorare, creare e sovrintendere come ha sempre fatto e gradito.

Con i mercati che sono diventati sempre più vasti, la bottega d’arte Rampini si è fatta conoscere ed apprezzare in Italia ed all’estero, non per la quantità dei prodotti, ma per la particolarità delle realizzazioni e le svariate tecniche e metodi di lavorazione.

Tra i lavori più soddisfacenti sicuramente quelli “su misura” ed adattati alle esigenze di una clientela desiderosa di avere qualcosa di particolare ed unico.

Da alcuni anni anche artisti - di diversa provenienza - affascinati dalla “magica” tecnica ceramica hanno frequentato lo Studio e, come sempre, nuove ed interessanti esperienze e porte  sono state aperte …

Attualmente, e come una volta, le collezioni che qui vengono create sono limitate nella quantità (anche perché il numero degli addetti non supera mai le 6/7 unità).
Soprattutto si cerca di venire incontro alle esigenze di una clientela competente ed interessata ad avere qualcosa di particolare che solo una bottega artigiana sa dare.

Si può sicuramente affermare che la bottega artigiana Rampini fa parte di quelle piccole realtà che hanno contribuito a tenere alto il nome dell’arte ceramica italiana.
 
 
 
 

2000 - Giampietro e Rossana Rampini attuali titolari con i figli Francesco e Giulia
nella show-room in Via Leonardo da Vinci, 92